Il Sultano d’Egitto sottopose a Francesco D’Assisi un’altra questione: “II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuol togliervi la tonaca,dunque voi cristiani non dovreste imbracciare armi e combattere i vostri nemici”. Tolan John, Il santo dal sultano. Venne poi a sapere che cinque dei frati partiti per il Marocco subirono il martirio. L'incontro di Francesco d'Assisi e l'Islam, Laterza 2009. Francesco Testimone di amore e verità Questa missione di pace era fondamentalmente la stessa, sia che fosse svolta fra i cristiani o fra i musulmani. Questo capitolo della storia di Francesco però non è mai stata raccontato nelle tante biografie che lo riguardano e proprio per questo Ferrero si … E' questo lo stile cristiano dell'annuncio e del dialogo con il mondo e le altre religioni. Le volte che Papa Bergoglio ha citato il Santo di Assisi, Francesco e la 'prova del fuoco' di Franco Cardini, Wikipedia, vent'anni di sapere 'fatto in casa', Presepe nascosto nei Giardini Vaticani fatto di cartoncino riciclato. Francesco, secondo Bonaventura (che riprende molti elementi da Tommaso da Celano, primo biografo del santo), intima il Sultano alla prova del fuoco. Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, La guerra entra nella coscienza che la Chiesa ha della sua missione. L'approccio di Francesco, che indusse lui e i suoi frati ad andare fra persone di diversa cultura e religione in spirito di umile servizio e senza atteggiamenti di superiorità, fu quindi anzitutto un processo di apprendimento, un cammino di scoperta. San Francesco e il sultano (I racconti di Frate Sole), illustrazioni di Maria Distefano – testo di un frate francescano, EMP, Padova 2019, pp. Egli raccomandava loro d'amare e di stimare gli infedeli (non solo i saraceni, ma ogni pagano, qualsiasi persona non battezzata) e di non credersi affatto migliori di loro, poichè se gli infedeli avessero ricevuto le grazie date ai missionari, essi sarebbero diventati migliori di loro. Essi non si sentono migliori degli altri. Francesco e l'annuncio cristiano E cosa ci trova? “Tra Francesco e il Sultano – aggiunge fra Rimoli – si crea una sorta di reciprocità, una apertura all’umanità dell’altro, scoprendo che si può persino pregare con parole simili. E' all'interno di questo conflitto che bisogna intendere l'espressione divina inspiratio di Rnb 16,3. Orientandosi verso l'Altro, Francesco testimonia che l'identità cristiana si esprime nell'“essere anti-segno”, nell'attraversare tutte le culture e fedi senza assumerne in misura totalizzante alcuna, come anche nel non averne una in particolare ma tutte, a partire dall'esperienza viva del Vangelo e dalla gioia di essere nascosto con Cristo in Dio. Con la partecipazione di Franco Battiato. E' evidente che Francesco e i suoi frati, da un lato, e i loro contemporanei, come Innocenzo III e il cardinal Ugolino, dall'altro, vivevano in due mondi diversi, con differenti teologie e linguaggi. Così Francesco partì per Babilonia a predicare. Questo il vero incipit del romanzo storico di Ernesto Ferrero, Francesco ed il Sultano (Einaudi, pp. Nell’estate del 1219, Francesco salpò dal porto di Ancona per raggiungere i crociati, impegnati nell’assedio di Damietta. Atti della Giornata di Studio (Firenze, 25 settembre 2010), Studi Francescani, Firenze 2011. Questa identità religiosa è anche culturale e ammette dei cambiamenti, delle trasformazioni. La conversione verso Dio». Con il … 208 € 18,50). Sultano: – Così sia, insieme lodiamo – ed esploriamo – il nostro Dio Buono e Misericordioso! Francesco e il Sultano. Non era affatto quello che il sultano … Torino – Giovedì 6 giugno all’Arsenale della Pace si è tenuta la tavola rotonda «San Francesco e il Sultano. Ainalsharaa – “Il Pozzo dei Poeti”, è il racconto in parole, musica e canto di un incontro cruciale avvenuto 800 anni fa in Egitto, a Damietta, una città che si affaccia sul Mar Mediterraneo e sul delta del fiume Nilo. Sacro Convento, © 2020 tutti i diritti riservati • Credits. Francesco d'Assisi è stato l'uomo del dialogo ed è l'immagine viva di chi è alla ricerca di una fraternità universale, allargata, ove le differenze - costituite dalla fede e dalla cultura di ciascuno, come anche dalla lingua, dalle tradizioni, dalla vita sociale e politica dei popoli - finalmente sono accolte come risorsa e ricchezza per la propria identità. Che il Gran Sultano ascoltò. La Verità, poi, non s'impone: perchè si rende credibile nel vissuto quotidiano dei discepoli. L'amore e la stima non debbono venir meno nè per i loro peccati nè per la loro malizia, perchè i frati sono destinati a liberare coloro che sono nell'errore. Descrizione dell’affresco San Francesco Davanti Al Sultano Di Giotto Nel giugno 1219 Francesco d'Assisi parte per nave alla volta dell'Oriente e si lancia in un'impresa temeraria: raggiungere Damietta assediata dai crociati e incontrare il Sultano d'Egitto. Il 24 giugno 1219, festa di san Giovanni Battista, Francesco s'imbarcò ad Ancona, facendo scalo a Cipro e a S. Giovanni d'Acri (presso Haifa, in Israele), da qui s'imbarcò nuovamente per Damiata (o Damietta), roccaforte in riva al mare, che domina sul delta del Nilo, ove arrivò verso la metà di luglio (o di agosto secondo altri storici) accompagnato da molti dei suoi frati. Francesco volle formare i suoi frati alla missione per un dialogo sereno e sincero con il mondo e le altre religioni. In scena oggi e domani 21 agosto (ore 21.45, Arena Percorsi A2) il racconto in parole, musica e canto Francesco e il sultano. Francesco e il sultano di Antonio Musarra. Lo liberò dalle catene. Nell'incontro che san Francesco ebbe con il Sultano d'Egitto, noi troviamo l'inaugurazione di una terza via per la missione. Il Poverello sapeva di “essere posseduto” dall'amore di Dio e dalla verità di Cristo che salva, e non “di essere la verità”. E bene predicò. Pubblicato da … Il sultano e l’imperatore Federico II, nel 1229, stipularono il primo patto di smilitarizzazione pacifica di Gerusalemme che conosciamo, e che resse per tre lustri, fino al 1244. Solo l'Altissimo poteva ispirare a Francesco e ai suoi frati di andare in missione di pace fra i saraceni. In Egitto iniziate con oltre un anno di anticipo le celebrazioni per l'VIII centenario della visita del Santo di Assisi a Malik al Kamil. Frate Francesco parlò. Bello il suo volto ma velenoso il suo cuore. 36, € 11,00 Lc 10,1-12: esclusiva di questo episodio è la formula esplicito del saluto di pace, citato anche in Rb 3,13 e variato in 2Test 23). Custodia Generale Sacro Convento, CONNESI fornitore ufficiale fibra ottica del Che cosa si sono detti il giullare di Dio e il sovrano saraceno nel pieno di una guerra sanguinosa? Francesco e il Dialogo Questo approccio violento alla missione tra gli infedeli e i saraceni non appartiene all'esperienza di san Francesco nè ai suoi frati che avevano già sperimentato le povertà e le miserie della guerra e le nefaste conseguenze delle stesse crociate. Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo, Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra. Perchè il frate esiste per gli altri e agisce nel nome di Cristo per il bene del mondo. Era l’ambasciatore di Signore Gesù Cristo ed era venuto per la salvezza dell’anima del sultano. Jeusset Gwenolé, San Francesco e l'Islam, Terra Santa 2009. Giotto e la sua scuola resero il soggetto con grande efficacia, ponendo Francesco e il compagno al centro della scena, tra il sultano e i suoi consiglieri da un lato e i sacerdoti dall’altro: a separare questi ultimi dal santo, un fuoco che però, stando a quanto racconta lo stesso Bonaventura, non fu mai acceso. San Francesco e il rogo falso”. Francesco espresse la sua volontà di spiegare e difendere il cristianesimo. Francesco volle formare i suoi frati alla missione per un dialogo sereno e sincero con il mondo e le altre religioni. I frati, innanzitutto, devono “stare nel mondo”: è il presupposto o premessa al “come” (metodo) agire nel mondo. Infatti, se la prima via fu rappresentata dalle crociate - l'altro è un nemico e, quindi, è da sopprimere -, e la seconda, invece, fu segnata dall'isolamento e dall'emarginazione - l'altro non ha niente da condividere con me -, la terza via fu quella del dialogo e dell'incontro: andare verso l'Altro. Infatti, nonostante gli innesti dalla missione degli apostoli (cf. Per la maggior parte dei contemporanei di Francesco, nella Chiesa e nella società, Dio era il Dio della potenza e della ricchezza, che giustificava le crociate e la loro violenza per riconquistare la Terra Santa. Francesco e il Sultano VIII Centenario dell'incontro di Francesco d'Assisi con Al-Malik Al-Kamil L’avvenimento del 1219 a Damietta ha ispirato una tradizione sul dialogo il cui valore per l’attualità diventa sempre più drammaticamente significativo. E' un'identità che vive della volontà d'incontrare l'altro, che sente il desiderio del dialogo, senza cedere alla tentazione del relativismo e abdicare alla propria storia e tradizione. L’Autrice esamina il modo con cui san Bonaventura nella sua Legenda maior descrive l’incontro di Francesco d’Assisi col sultano Malik-el-Kamil, avvenuto nell’autunno del 1219. L'annuncio del Vangelo è il cuore della Regola. Ed una donna gli si volle avvicinare. Insieme Francesco e il Sultano pregano: «Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose. Dunque, allora: Havel guarda e legge Francesco e il Sultano. Sempre più frequente è il ricorso all’incontro fra san Francesco e il sultano per indicare nell’assisiate una posizione contraria alle crociate e un modello del dialogo inter-religioso.. "da Francesco a Francesco" prodotto da Lungomare S.r.l. Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. Là dove la compagine ecclesiale ha paura del confronto, dell'apertura, soprattutto nel sapersi minoranza, e là dove il cristianesimo s'identifica con l'Occidente, questa stessa identità cristiana è soggetta a pericoli di chiusura, a divenire un dato culturale e sociologico del passato. Il 5 novembre assistette alla presa di Damietta da parte dei crociati, rimanendo disgustato della loro sanguinaria cupidigia. Francesco aveva compreso che l'identità del cristiano - flessibile, cioè capace di confrontarsi con le mutate condizioni sociali e politiche del mondo, nonchè di vincere preconcetti e forme d'intolleranza. Tutti i diritti riservati. Per maggiori informazioni visita il nostro sito Informativa sulla Privacy. Il suo obiettivo era quello di incontrare il Sultano d'Egitto in una terra assediata dai crociati, dilaniata dalla guerra e dalla morte. Su Koinonia Forum n. 206 è stato riportato un elzeviro di Chiara Frugoni pubblicato sul Corriere della Sera del 21 maggio 2010 dal titolo “Il poverello di Assisi tra i musulmani. La Chiesa cattolica può potenziare la propria presenza e influenza sulla società, ma non è in grado di vivere l'annuncio del Vangelo nel mondo senza questo dialogo con l'altro. Acquistalo su libreriauniversitaria.it! San Francesco, il Sultano e le “fake news” del 1200. Il Sultano d'Egitto sottopose a Francesco D'Assisi un'altra questione: "II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuol togliervi la tonaca,dunque voi cristiani non dovreste imbracciare armi e combattere i vostri nemici". Il modello di una Chiesa in lotta contro i pagani e le nazioni non rientra nello statuto del francescano. Una verità che avesse bisogno d'essere dimostrata sarebbe solo una “mezza verità”. Francesco e il sultano, Libro di Ernesto Ferrero. E molto lo ammirò. Francesco e il Sultano Le masse di combattenti furono la manifestazione di un modo d'intendere la missione della Chiesa nel mondo. Papa in Egitto, ecco il programma della visita, L'enciclopedia online ha intercettato uno degli insopprimibili moti umani, la curiosità, Un piccolo capolavoro davanti alla Chiesa di santo Stefano degli Abissini, Se ne parla nel saggio di Patrizio Bianchi "Nello specchio della scuola", Organo ufficiale di stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi Sconto 5% e Spedizione gratuita per ordini superiori a 25 euro. In base alla sua esperienza di Dio, Francesco leggeva il Vangelo in un modo radicalmente diverso rispetto a quello delle autorità ecclesiastiche. Francesco e l'identità del Cristiano Sono infatti passati 800 anni da quel 1219, in cui, in piena crociata, in Egitto, un semplice frate di Assisi decise di oltrepassare la frontiera del campo crociato e incontrare il capo della fazione avversa, armato solo del suo saio e della sua fede. Lyric video ufficiale. Francesco non avrà convertito il sultano, ma lui e i suoi compagni fecero una profonda impressione sul clero cristiano presente a Damietta, compreso Jacques de Vitry, vescovo di San Giovanni d’Acri. Esisteva, quindi, un innegabile conflitto fra Francesco e i suoi frati, da un lato, e la cultura dominante nella Chiesa e nella società, dall'altro. Giuseppe Buffon, Francesco l'ospite folle. Francesco si sentiva posseduto da una Verità più grande delle sue stesse forze, della sua parola, della sua stessa fede e del suo medesimo amore verso Cristo e i fratelli. Il testo è importante perché davanti a tante letture anacronistiche – per non dire a volte proprio ideologiche – dell’incontro tra san Francesco e il Sultano… edito da Einaudi.. La vicenda raccontata in forma romanzata è quella nota dell’incontro, avvenuto nel settembre del 1219, in piena quinta Crociata, tra il frate di Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil, il cui nome significa «il sovrano perfetto», nipote del Saladino e fondatore della dinastia degli Ayyubidi. Francesco e il Sultano. È il celebre incontro tra San Francesco e il Sultano. Il capitolo piú avventuroso Francesco e i suoi frati invitavano le persone a quel dialogo della vita nel quale la verità non è posseduta da qualcuno, ma è scoperta insieme agli altri attraverso la condivisione delle esperienze di vita. Rispose San Francesco: "Mi sembra che voi non… Atti della Giornata di Studio (Firenze, 25 settembre 2010)”, in Studi Francescani 108/3-4 (2011). Francesco è in piedi e sereno di fronte agli altri che, nell'affresco, sembrano impauriti. I frati sono testimoni dell'Amore e della Verità che rende liberi. Leggi la nostra policy in materia di cookies. Teaser dello spettacolo teatrale "Francesco e il Sultano- Ainalsharaa - Il Pozzo dei Poeti", Museo Interreligioso di Bertinoro, venerdì 12 luglio ore 21:00. Per Francesco, invece, Dio era il Dio dell'umile servizio che invitava i frati ad andare fra gli altri nello spirito della non violenza e della pace, per condividere il loro lavoro e la loro vita e costruire così una società fraterna che comprendesse tutti gli abitanti della terra. E’ appena stato pubblicato il volume “Francesco e il Sultano. Un viaggio tra culture diverse, tra storia e fantasia… Un libro con illustrazioni d’autore! Medio Oriente, un rifugio segreto. La Verità che ci conquista - forma storica dell'Amore, suo volto - ci rende pieni di zelo per gli uomini e le donne del nostro tempo e ci accende il cuore fi no a quando tutti i popoli della terra non conosceranno il Cristo, Signore del tempo e della storia. Sarà proprio questo il segno concreto che intendiamo offrire in questa serata tanto importante, per la costruzione di ponti di ascolto, di dialogo e di pace. Francesco saltò la domanda sui messaggi dei leader della Crociata e arrivò immediatamente al punto. CELANO. Francesco intuisce che il dialogo è lo spazio della missione per confrontarsi con chi non conosce il Vangelo e non ha sentito parlare di Gesù Cristo. Sono intervenuti Alessandro Barbero, docente all’Università del Piemonte orientale, su “San Francesco e il Sultano: fra leggenda e realtà”; mons. Il Poverello si è orientato sempre verso l'Altro: Dio, i fratelli, i poveri, i lebbrosi, i nemici, il lupo, il creato... Se il Serafico fosse sopravvissuto alle fiamme lui e il suo popolo si sarebbero convertiti a Cristo. Raggiungere Damietta assediata dai crociati e incontrare il Sultano d’Egitto. Testo Il sultano di babilonia e la prostituta, Nelle paludi di venezia francesco si fermo' per pregare e tutto tacque, Angelo Branduardi: le frasi delle canzoni, da Nel giradino dei salici: leggi il testo. Frate Francesco partì una volta per oltremare, Così Francesco partì per Babilonia a predicare, Bello il suo volto ma velenoso il suo cuore, Testo Il sultano di babilonia e la prostituta powered by Musixmatch. Furono presi e bastonati, i poverini. Dall'XI secolo in poi fu la crociata a occupare lo spazio delle iniziative della Chiesa cattolica nei confronti del mondo non cristiano. Con regia di Otello Cenci, testo di Giampiero Pizzol, con Valeria Collina, Mirna Kassis, musiche di Fabio Mina, animazioni pittoriche di Alice Tamburini Video credits Joseph Nenci. Egli ha vissuto il contatto con il mondo e le persone quale vie di annuncio per il Vangelo. La morte, in tal caso, diventa un grande guadagno. Lo stesso san Bernardo sembra giustifi care l'azione violenta dei cavalieri che combattono e muoiono per servire Cristo. Il Sito utilizza i cookie per raccogliere e conservare informazioni sulle preferenze degli utenti. Nell’ottavo centenario dell'incontro a Damietta, in Egitto, tra il frate d’Assisi e il sultano al-Malik al-Kàmil, un percorso iconografico racconta il “coraggio” di quel momento unico e … Si tratta di non esitare a combattere nel nome di Dio. Francesco e il Dialogo Questo approccio violento alla missione tra gli infedeli e i saraceni non appartiene all'esperienza di san Francesco nè ai suoi frati che avevano già sperimentato le povertà e le miserie della guerra e le nefaste conseguenze delle stesse crociate. Lo si vede in questo testo “Francesco e il Sultano” (produzione Teatro de Gli Incamminati) abilmente messo in scena da Andrea Chiodi. Francesco e il Sultano. Francesco e il Sultano. Cristianità e Islam, un incontro straordinario quello del settembre 1219 tra Frate Francesco e il Sultano del Cairo. Frate Francesco si fermò per riposare. Lc 9,1-4) e luoghi paralleli, la serie di citazioni - a cui attinge Francesco - rinvia soprattutto al racconto lucano sulla missione dei settantadue discepoli che, con tutta probabilità, costituisce il terzo passo incontrato alla triplice apertura dei Vangeli (cf. Francesco, uomo evangelico, ha fatto della strada e delle città un luogo teologico, uno spazio concreto di testimonianza e di annuncio cristiano. Ma il suo autore ci ha lavorato per anni con la cura paziente di un artigiano mai contento e … Non semplicemente extra ecclesiam nulla salus (fuori dalla Chiesa non c'è salvezza) - antico adagio che ha trovato nel medioevo le sue espressioni più forti, fino alla prima metà del Novecento -, bensì: extra mundo nulla salus (fuori dal mondo non c'è salvezza); quasi a voler dire che il mondo non è l'antagonista della salvezza, ma il destinatario della “buon novella”, il partner stesso della Chiesa e della sua missione. Il Poverello, infatti, ci suggerisce questi cambi di paradigma o mentalità. Questo spazio della missione non si regge sul rigido principio della verità, bensì su quello benevolo della carità. la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte. © MTV Networks 2018 Questo sito utilizza cookies. L'incontro viene descritto, anche da da Tommaso da Celano nella sua Vita del santo, nel quale ci tramanda che il Sultano elogiò il coraggio di San Francesco e gli fornì anche alcuni doni. La trama è attuale. Ainalsharaa – “Il Pozzo dei Poeti”, è il racconto in parole, musica e canto di un incontro cruciale avvenuto 800 anni fa in Egitto, a Damietta, una città che si affaccia sul Mar Mediterraneo e sul delta del fiume Nilo. Ottenne dal sultano Malik al-Kamil un'udienza che non portò ad alcun risultato, e poi si recò in Palestina dove è probabile abbia visitato il Santo Sepolcro. Si intitola Francesco e il Sultano, il nuovo romanzo di Ernesto Ferrero.